Oggi è il 4 luglio, in America è grande festa, grandi parate, noi siamo a Panguitch, una cittadina di qualche casa lungo una strada di passaggio.
Ci arriviamo la sera del 3, la ragazza che ci da le chiavi delle camere ci dice che la mattina ci sarà una parata e se vogliamo possiamo trovare anche un posto dove ci faranno la colazione da veri indigeni.
Dormiamo e la mattina presto ci troviamo in uno scenario quasi surreale.
Lungo la strada un banchetto con un tipo di 200kg ci prende 7 dollari a testa e i suoi colleghi (di almeno 70 anni. a testa) ci preparano la colazione in un improbabile parcheggio, mangiamo seduti in un tavolone con altri americani che ci raccontano di cowboy, dell’incendio che si sta sviluppando proprio dietro il paese, di come sarà la parata.
Facciamo una delle colazioni più interessanti del viaggio senza dubbio, ma alle 10 è ora di andare a vedere la parata…arriviamo quasi puntualissimi, addirittura 10 minuti prima nella main street, ma non c’è praticamente quasi nessuno.
Ci siamo noi, qualcuno seduto lungo i marciapiedi e qualche sedia messa in strada.
Ci domandiamo se sia davvero li l’evento…
A pochi minuti dalle 10, le macchine dello sceriffo bloccano la strada mettendosi di traverso…e inizia dal nulla ad arrivare un mare di gente, arrivano ragazzini dai 4 anni in su, a cavallo di bici, macchine, cavalli…ogni cosa praticamente.
In italia probabilmente vedere un bambino di 7 anni guidare una macchina con i suoi 3 amici che lanciano caramelle e gavettoni potrebbe sembrare strano…qui invece era tutto perfettamente legale.
Vediamo sfilare un mare di gente improvvisata, e talmente improvvisata da fare il giro e diventare bellissimi nella loro semplicità.
Ci godiamo anche noi il 4 luglio, e, per qualche minuto, ci sentiamo anche noi orgogliosi abitanti di Panguitch.
Finita la parata facciamo benzina, un paio di ore di macchina, e ci troviamo in uno dei posti più mozzafiato mai visti.
In mezzo a gole altissime risaliamo un fiume a piedi, in mezzo all’acqua fresca, corrente, gole, ci facciamo quasi 10 km a piedi tra andata e ritorno.
Oggi siamo decisamente un po stanchi, ma ne valeva la pena per ogni minuto della giornata…domani direzione Vegas, come giusto premio per tante fatiche.

































































Related posts
Post del viaggio
- 8 years agoUn giorno, una notte e un’alba indimenticabili a San Francisco1 min read 831 km
- 8 years agoEntrata trionfale a San Francisco, passando per PIXAR1 min read 1015 km
- 8 years agoSentirsi infinitamente piccoli al Sequoia National Park1 min read 1007 km
- 8 years agoLe lande da film di Lone Pine e il messaggio nascosto1 min read 1024 km
- 8 years agoLa città fantasma di Bodie, passando per le strade dei coloni1 min read 825 km
- 8 years agoAttraversiamo l’Area 51 fino a Tonopah, cercando alieni e fantasmi2 min read 1483 km
- 8 years agoUn messaggio speciale dall’Horseshoe Bend1 min read 1539 km
- 8 years agoVisitare le meraviglie di Page con un caldo asfissiante1 min read 1321 km
- 8 years agoCon i piedi a penzoloni sul Grand Canyon1 min read 1302 km
- 8 years ago4 Luglio a Panguitch e risaliamo il torrente a Zion2 min read 1230 km
- 8 years agoL’alba al cospetto del Delicate Arch1 min read 1364 km
- 8 years agoIl “Panino Perfetto” al Canyonlands National Park1 min read 1455 km
- 8 years agoScendendo lo Utah, prima il deserto e poi la neve.1 min read 1140 km
- 8 years agoCorriamo più forte del vento nelle Bonneville Salt Flats1 min read 1296 km
- 8 years agoArrivare dall’altra parte del mondo non è mica uno scherzo2 min read 1496 km