..e siamo a denver…cosi, con appena mille ore di volo, una tormenta di neve che ferma l’aereo in pista, 4 valigie recuperate all’ultimo secondo (di una storia che va ancora raccontata).

Ieri a maniche corte a fare il bagno nell’oceano, oggi assaggiamo un quasi -10 che fa bene alla pelle.
Attacchiamo nuovamente gli adesivi sulle nuovissime e fiammanti macchine…e ripartiamo alla volta di Moab, ridente cittadina nel niente…ad appena altre SEI ore di INTERMINABILE MACCHINA.

…tuttavia, vuoi non fermarti subito dopo un’ora di macchina sopra un lago ghiacciato a saltellare vedendo se si spacca tutto e cadi nell’acqua a -80930 gradi ?

vogliamo.

cosi ci fermiamo subito e facciamo i nostri test per il bene della scienza.
Il ghiaccio non si rompe solo saltellandoci sopra, fa solo del gran rumore.

quindi ripartiamo alla volta di Moab, ad appena 500km da li.
500 fkm per essere precisi.
Ma la F non è traducibile…fidatevi, sono fkm.

Da questo momento in poi iniziano a guidare i secondi guidatori, per alcuni di loro la prima volta in assoluto con macchine cosi grandi, cambio automatico, e ore ore ore di macchina.
Per testarli bene, li facciamo guidare per 5 ore di fila, e ci infiliamo direttamente in una tormenta, cosi, se riusciamo a sopravvivere a questa cosa, saranno pronti per tutto il resto del viaggio.

siamo vivi.

Ma soprattutto, per la prima volta, iniziamo ad assaggiare il deserto, quelle ore di strada dove non incontri nessuno, dove non vedi una casa o segni di esseri umani a perdita d’occhio.

Per la prima volta, vediamo un assaggio di immenso.