SCRITTO DA SUSANNA / PAKITO / LUCA / BEATRICE / FRANCESCO

Un rumore sgradevole ci sveglia di soprassalto. È il suono della sveglia e sono appena le 5 del mattino. Dopo una serata passata fra Diner e piscine idromassaggio, chiunque vorrebbe essere allietato dal un buon lungo sonno.

Eppure ci svegliamo presto, prestissimo, ci mettiamo nelle nostre auto e iniziamo a guidare. La destinazione non è ancora ben chiara, ci è solo stato promesso che sarà mozzafiato. Giungiamo in cima al punto di osservazione, fra la neve e la steppa finché non iniziamo a scorgere un arco di roccia enorme che preannuncia una vista incredibile. Per poi scoprire che: C’È NEBBIA OVUNQUE.

Nonostante la nebbia celi un certo fascino mistico, che ci ricorda di affrontare la paura dell’ignoto, l’alba non tarda ad arrivare sullo Utah, regalandoci il meritato panorama, dalle sfumature arancioni e gialle come un fuoco che si accende pian piano.

Tornati in hotel per la colazione, Pathfinder viene nominata macchina numero 1, compito come sempre molto astio, soprattutto quando si cerca di soddisfare le richieste degli altri equipaggi. Eravamo, però, tutti convinti sul raggiungere l’Arches National Park per vedere da vicino quelle terre selvagge che vediamo sempre nei film western.

Dopo una ventina di minuti giungiamo al parcheggio, dove lasciamo la flotta per incamminarci a piedi, con il resto dei nostri compagni, sulle vette delle montagne rocciose: una salita difficile, sul terreno selvaggio e senza sentiero. Il nostro equipaggio è il più lento, arriviamo in cima solo dopo un’ora per goderci il panorama. Eppure tra la fatica, il sudore, il dolore alle ginocchia, è stato tutto ripagato alla vista del Delicate Arch, un arco di roccia così leggiadro eppure stabile e immobile lì da secoli, in un panorama incredibile dove in lontananza si vedono diversità di biomi a non finire. Non possiamo non sentirci piccoli, in mezzo alle rocce che sfidano lo scorrere del tempo mentre osservano noi, minuscoli visitatori temporanei in questo paesaggio immortale. 

Dopo questa intensa e lunga visita siamo infine giunti diretti fino a Bluff, la nostra ultima meta in Utah prima di giungere nelle terre incontamite dell’ Arizona.