Girare per San Francisco è come vivere in un set cinematografico costante. Le strade in collina, le auto che guidano da sole, Chinatown, i palazzi giganti, il porto.

San Francisco ha quella sensazione di una casa confortevole, mista al sogno americano ed è quasi impossibile non innamorarcisi.

Giriamo per un giorno e mezzo per la città. Compriamo l’impossibile pensando a chi ci sta seguendo da casa, visitiamo musei, punti panoramici, Alcatraz.

Ci ritroviamo l’ultimo giorno alle 12. Valigie in auto per l’ultima volta e direzione aeroporto. Ce la prendiamo comoda, andando a salutare il maestro Yoda in Lucasfilm e facendo foto dal Golden Gate.

Di fronte ai cancelli Pixar il “one day one kill”, che è sempre stato il motto di questo viaggio, si è trasformato semplicemente in “one day…”.
Abbiamo vissuto questa avventura un giorno dopo l’altro, scoprendo miglio dopo miglio paesaggi mozzafiato, scorci e momenti che rimarranno nel cuore per sempre, ma soprattutto abbiamo imparato ad ascoltare noi stessi, a metterci al servizio della squadra, a sacrificare il bisogno personale per quello del gruppo.
Abbiamo vissuto insieme i disagi e le vittorie, momenti indimenticabili e promesse importanti trasportate dal vento del deserto.

Raggiungiamo l’aeroporto di San Francisco al tramonto, facciamo l’ultimo check, scarichiamo le valigie e togliamo depressi gli adesivi dalle auto. Il viaggio si è concluso.

È ora di tornare dall’altra parte del mondo, carichi per la prossima avventura.