A San Francisco le stagioni sono quasi invertite. Abbiamo affrontato due settimane di caldi mozzafiato, spesso preoccupandoci di non avere abbastanza liquidi o crema solare.

Qui invece non esci dall’albergo senza pantaloni lunghi, felpa e la pazzesca giacca antivento sun68. È assurdo vedere ancora una volta l’oceano che spinge l’umidità all’interno della baia sotto forma di nuvole, che inglobano a velocità incredibili l’intero skyline della città, passando da momenti di sole pazzesco a novembre inoltrato in Val padana.

Questo giorno e mezzo di città sono liberi. Ognuno può andare e vedere ciò che vuole. Facciamo tappa sotto il maestoso Golden Gate, saltiamo con le auto sulla famosissima Lombard, portiamo i nostri omaggi a Yoda e proviamo “nuovi” sapori healthy e veggie nei ristorantini sparsi per la città, poi ancora shopping e visite agli acquari giganti.

Ci ritroviamo mercoledì dopo pranzo nel garage dell’albergo, con le valigie fatte per l’ultima volta, provati da due giorni di cammino frenetico per sfruttare ogni secondo di San Francisco.

Decidiamo di fare un’ultima tappa tutto insieme a Twin Peaks, per vedere la città dall’alto e poi partire per l’aeroporto.

Sarebbe stata una conclusione perfetta del viaggio, se non fosse che, mentre ammiriamo il paesaggio, non ci accorgiamo che a pochi metri da noi qualcuno spacca un paio di vetri di Pathfinder e ruba al volo due zaini, con i passaporti all’interno.

Quello che succede in seguito ha un che di frenetico e irreale.

Ma mentre scriviamo queste parole siamo già in aeroporto ad Amsterdam, dopo un volo trans continentale, ancora scottati dall’accaduto e con i due sfortunati proprietari degli zaini ancora a San Francisco, in attesa di un documento di emergenza per rientrare in Italia con il primo volo.

Per cui non ve lo racconteremo. Rimarrà nella memoria di chi lo ha vissuto.

Ma soprattutto perché non sarà quanto accaduto ad offuscare un viaggio meraviglioso.