Partiamo da Bishop alle 7.00,
o almeno quella era l’idea.
Uno di noi chiude il bagagliaio con le chiavi della macchina dentro.
Cosi passiamo almeno un paio di ore a capire se dobbiamo rompere il vetro, o possiamo diventare dei piccoli scassinatori provetti.
Nessuno dei due, il primo non abbiamo il coraggio, il secondo non ce la possiamo fare.
Cosi decidiamo di chiedere aiuto, i minuti passano.
Chiediamo aiuto al ferramenta, che però non sa come fare e non ha nemmeno attrezzi adatti.
Chiediamo al tipo in reception, che ha un amico, di un amico, di un altro amico che una volta era un ladro di Thaoe che sa come aprire quella macchina anche solo con lo sguardo, ma è a due ore da li.
Poi andiamo dalla polizia, ma apre alle 8. Quindi niente.
Allora chiamiamo mamma Hertz, che nel menu pregesitrato dice:
premi 1 se hai distrutto la macchina
premi 2 se ti hanno rubato la macchina e sei sotto un ponte
premi 3 se ti sei chiuso le chiavi dentro il bagagliaio della macchina in un motel assurdo.
premiamo evidentemente 3.
e ci aprono la macchina da remoto come se niente fosse.
pazzesco, benvenuto futuro, almeno da mille anni, solo che ce ne siamo accorti ora.
Quindi iniziamo il viaggio, il pilota guida, gli altri dormono.
Tutti.
Ieri sera siamo stati a giocare a biliardo, fare karaoke e ballare…e oggi tutti sono dei cadaveri.
Arriviamo allo Yosemite in tardissima mattinata.
Lo attraversiamo come se niente fosse, dobbiamo arrivare a San Francisco.
Ci fermiamo giusto un paio di volte per fare la pipì, ma scopriamo che ci sono degli scoiattoli assassini e bisogna stare attentissimi.
Arriviamo a SanFrancisco verso le 18, anzi, arriviamo nel traffico di San Francisco verso le 18.00.
Prima però immancabile tappa alla PIXAR, dopo ponte, delirio in giro per la zona uffici e poi albergo.
Ora siamo fianalmente in albergo, ci sembra di essere qui da un giorno, o da 2000 anni.
Non riusciamo a mettere a fuoco la cosa.
Sappiamo solo che questa è la nostra ultima tappa.
Domani niente centinaia di miglia, domani faremo i turisti.
I veri turisti: noi siamo quelli che si sono fatti l’America da parte a parte in macchina.
Non ce lo dimentichiamo: CE L’ABBIAMO FATTA !
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