Oggi dobbiamo scegliere se andare verso nord e vedere il parco delle sequoie, o se andare verso ovest e finire in una spiaggia chiamata prismo dove gli americani si radunano sul bagnasciuga con le più improbabili macchine.
Decisione difficile.
Vedere alberi secolari in un itinerario turistico super classico, oppure uscire dalla zona di comfort e andare in mezzo agli americani a vedere cose mai viste prima ?
Colazione, e con lo stomaco pieno, decidiamo, dopo una votazione, di andare a vedere le sequoie…e ci troviamo immersi in mille milioni di turisti, in file infinite, in una giornata “niente di che”, che ha avuto un epilogo pazzesco la sera quando, in un fast food , abbiamo conosciuto un bizzarro americano di 200 kg con una macchina che saltava sugli ammortizzatori, un giro in moto con uno sconosciuto, e un pescatore gipsy che ci ha raccontato la storia della sua vita.
Il BigTour non è un viaggio tra amici che serve per visitare posti. é una sorta di viaggio che serve per capire tutta una serie di “regole”, e una di queste, appunto, è il gruppo.
Le cose si fanno insieme, non importa quali siano, se siamo d’accordo o meno, una volta presa la decisione, quella sarà la missione.
E soprattutto, la decisione è presa da qualcuno, e quel qualcuno deve assumersi il peso di tale scelta…per tutto il gruppo.
Non è facile pensare come un gruppo, ma da fuori, si ha una posizione di osservazione privilegiata, non sì è direttamente coinvolti, e si possono vedere con estrema chiarezza le dinamiche di una decisione che sembra cosi banale.
C’è chi decide per “orgoglio”, per dimostrare la sua posizione da leader, c’è chi decide perchè “le sequoie vanno viste”, c’è chi invece non è d’accordo e non dice niente, chi invece parla, chi si adegua, chi in maniera intelligente, non è d’accordo , ma trova il meglio dal viaggio e ne trae comunque un lato positivo.
Nel tour si fa tutto in gruppo, non ci si divide mai.
E a 3/4 di viaggio si arriva sempre a questo scontro, in cui il gruppo si spezza in qualche sottogruppo, che, a sua volta, deve attestare la propria decisione e autorità, e questa cosa passa non dalla scelta più giusta per lo spirito del viaggio, ma solo dall’attestare il proprio ego sul gruppo.
Abbiamo imparato che lasciando fare, lasciando sbagliare, la lezione si apprende meglio. Molto meglio.
Se ci pensate bene, ogni genitore o nonni fanno la stessa identica cosa, nonostante ci vogliano bene, ci lasciano dare le testate fortissime alla vita, per poi dirci “te l’avevo detto, ma dovevi sbatterci la testa tu per capirlo”.
Oggi è stato il momento di dare questa testata.
Related posts
Post del viaggio
1 year agoIl Viaggio, M382 min read 68138 km
1 year agoRegola 11: la meta1 min read 38213 475 km
1 year agoRegola 10: L’attimo.1 min read 43801 567 km
1 year agoRegola 09: il gruppo.2 min read 68426 387 km
1 year agoRegola 08: Il viaggio.2 min read 74333 510 km
1 year agoRegola 07: il caldo e la sfiga1 min read 58504 587 km
1 year agoRegola 06: le tradizioni1 min read 56526 478 km
1 year agoRegola 05: gli errori.1 min read 45414 539 km
1 year agoRegola 04: le regole2 min read 67426 398 km
1 year agoRegola 03: le parole2 min read 13617 419 km
1 year agoRegola 02: Comandare2 min read 53072 321 km
1 year agoRegola 01: Adesivi e Radio2 min read 83187 425 km
1 year agoViaggiamo, temporaliamo, arriviamo1 min read 44765 km
1 year agoPronti quasi partenza. Via.1 min read 90467 km














































