Oggi giornata fatta stranamente di ore e ore in macchina, un pelo meno rispetto agli altri giorni, ma comunque ore e ore di macchina in panorami che cambiano appena ti distrai.
Siamo passati dal deserto senza una pianta, alle pianure verdissime, alle montagne, ai boschi, tutto nel giro di qualche ora.

Viaggiamo guardando fuori, un pò meno i cartelli, e cosi per la prima volta ci ferma la polizia per ricordarci che le regole vanno rispettate. Per ora un “warning”, la prossima volta che ci fermeranno , sarà multa.
Ma noi, scaltri come delle faine del su dakota, adesso guidiamo rispettando i limiti come se quei cartelli li avessimo messi noi.

Per compensare tutta questa onestà. ci siamo comprati 1000 pistole con pallini di gel (una cosa letale), e appena possiamo ci spariamo a vista.

Il viaggio continua a cambiare forma, continuiamo a fare e disfare le valigie in giornata, continuiamo a cambiare posti dove facciamo colazione, dove dormiamo.
Continuiamo a cambiare macchina, cambiare equipaggio.
Non c’è un momento di routine in ogni minuto della giornata, tutto è molto stressante, eppure, in questo caos, inizia ad apparire una sorta di calma e libertà.

Alla fine di questa avventura, quello che ci porteremo davvero a casa sarà proprio questa sensazione che il viaggio non è solo da denver a san francisco….

Lo capiremo meglio quando staremo rientrando a casa, nel silenzio della cabina di un aereo, servono ancora giorni, ancora miglia, ancora deserto.

Per ora ci basta che una piccola scintilla inizi ad accendersi.

Il paesaggio di oggi non si può nemmeno raccontare, vanno solo viste le foto…che comunque non rendono nemmeno la metà del panorama, e della fatica che abbiamo fatto per entrare e uscire da quelle rocce.

Ma ne valeva la pena, come tutto.