Partire è facile, è arrivare che non è sempre cosi scontato.
Quindi partiamo da BigRock in perfetto orario, non manca nessuno, nessun passaporto dimenticato, nessun inconveniente, aereo perfettamente in orario, checkin velocissimo.

Tutto perfetto.

Arriviamo a NewYork belli carichi dopo mille ore di volo, ci mancano solo 4 ore dell’ultima tratta. Facile.
Quindi saliamo in aereo, perfettamente in orario, valigie perfette ritirate in 2 secondi…
L’aereo si sposta dalla piazzola, andiamo verso la pista, spengono le luci e intanto ci facciamo un sonnellino giusto per riposare un po’.

C’è tanto rumore di vento nei sogni, che strano.
Ma si sà, i sogni sono sempre strani.

Apriamo gli occhi, e siamo ancora sulla pista.
Ma si sà: il tempo scorre diversamente nei sogni.
Ci riaddormentiamo.

Sempre lo stesso sogno , sempre rumore di vento.
Ma che strano, anche aprendo gli occhi siamo sempre sulla pista.
Ma il tempo, i sogni, strano…insomma si sà.

La terza volta prestiamo più attenzione…e siamo bloccati sulla pista, da un’ora, per una tempesta in atto che praticamente quasi sposta l’aereo.

Riusciamo a partire con un’ora e mezza di ritardo, che si traduce in: arriviamo a denver tardissimo, che si traduce in :” buona sera, abbiamo 4 macchine”…”no, guarda ne abbiamo 3, una al massimo ve la possiamo dare domani”.

Che si traduce ancora in “sono le 2.30 di mattina, buona sera, siamo arrivati”…”la sveglia tra 4 ore perchè poi abbiamo un sacco di km con l’allegra tempesta che ci sta seguendo”.

Benvenuti in America Master 38.

ecco.